Lestat : Chi è Patrizio Rossi Viozzi ?
Patrizio : Vivo a Milano dove lavoro come modello e cantante ma sono nato e cresciuto in un piccolo paese di origine medievale sulle colline marchigiane, in aperta campagna. Sin da piccolo ho coltivato la passione per la musica e all’età di otto anni ho preso la mia prima lezione di pianoforte. Mi è sempre piaciuto cantare. Più tardi mi sono diplomato in canto lirico al Conservatorio Musicale dopodiché mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Giuridiche. Nel frattempo, spinto dalla volontà di conquistare una mia indipendenza economica rispetto alla mia famiglia, ho praticato i lavori più disparati tra cui il decoratore presso una bottega di restauro di mobili d’antiquariato e la guida turistica nei musei. E’ proprio in quel periodo che mi sono avvicinato per la prima volta al mondo della moda e a quello della TV.
Lestat : Come hai iniziato la tua carriera doppia ?
Patrizio : Fare musica è la mia attività più importante, è nata con me e mi identifica. Ho preso parte a numerose competitions, festival nazionali e serate live ma è solo dopo aver conseguito il diploma al Conservatorio ed aver preso parte alla terza edizione del talent show X-Factor in onda sul secondo canale Rai che ho sentito di dover strutturare il mio progetto artistico. Ho collaborato con il dj-producer Alessio Bertallot con cui mi sono esibito in un Secret Concert ideato da Giovanni Gulino, leader dei Marta Sui Tubi. Per quanto riguarda la moda, la mia carriera ha preso avvio durante il mio primo anno di università, nel momento in cui ho effettuato l’iscrizione presso una nota agenzia di Milano, sollecitato da un’addetta ai lavori che mi aveva notato in una libreria, incuriosita, a suo dire, dalla mia somiglianza con Jared Leto, leader dei 30 Seconds to Mars. Inizialmente ho manifestato non poche perplessità. Ero troppo impegnato con lo studio, con lo sport e con le lezioni in Conservatorio ed oltretutto mi sembrava un mondo alquanto distante dalle mie aspirazioni. In tutta onestà questa storia della moda non mi convinceva affatto. Non ero cresciuto col mito del modello. Mi vestivo sempre sportivo e sempre allo stesso modo, cosa che faccio ancora adesso. Tra l’altro mi arrecava stress l’idea di dover essere sempre in ordine. Poi ho deciso di provare ed ha funzionato. Qui i modelli italiani fanno fatica ad emergere e sono spesso costretti a doversi trasferire altrove. La mia fortuna è stata, per assurdo, quella di “non sembrare italiano”. In molte occasioni i designer di moda e i casting directors si rivolgevano a me in inglese e quando rispondevo in italiano si complimentavano per l’ottima conoscenza della lingua. E’ un ambiente esterofilo, ma questo non riguarda solo l’Italia, ovunque è pressoché lo stesso. Mi si perdoni la glossa ma è proprio il caso di dire: “nemo profeta in patria”, salvo rare eccezioni.
Lestat : Quindi ho avuto una buona idea di chiedere le mie domande in italiano ! Ti piace essere un modello ?
Patrizio : Trovo sia divertente e per molti aspetti formativo. In questi anni ho capito che è il sogno di moltissimi ragazzi, alcuni dei quali sarebbero disposti a tutto pur di salire almeno una volta in passerella. Nel mio caso è accaduto tutto così in fretta ! Ho raggiunto Milano e mi sono ritrovato subito sul mio primo set. Prima di allora non avevo mai sfogliato una rivista di moda né conoscevo i nomi dei designers, ad eccezione di più noti naturalmente. Ho fatto spesso delle gaffes. Ricordo che agli inizi avevo il terrore delle interviste e nei backstage della fashion week evitavo telecamere e microfoni trincerandomi dietro alla lettura di un buon libro che serviva a farmi da scudo; sono certo che questa mia trovata, contestualizzata, venisse colta come un atto di puro situazionismo.
Lestat : Descrivi una tua giornata lavorativa tipo.
Patrizio : Ogni mia giornata è diversa da quella precedente ma di regola mi sveglio di buon’ora e può capitare che io debba correre sul set, in caso contrario e compatibilmente con le condizioni climatiche esco e vado a correre. Nel primo pomeriggio mi dedico allo studio della musica e della tecnica del canto. La voce è a tutti gli effetti uno strumento, senza dubbio il più prezioso e delicato, ed in quanto tale abbisogna di cure e di esercizi quotidiani. Spesso capita che io stia tutto il tempo in studio di registrazione ma non riesco a prescindere dal praticare una delle mie più grandi passioni : lo sport. Frequento ogni giorno la palestra e due volte a settimana la piscina. Se non sono troppo stanco prendo parte a concerti, spettacoli teatrali, proiezioni di film e mi piace moltissimo tirare fino a tardi, specie in quei locali dove c’è fermento artistico. Ho sempre ritenuto che starsene troppo in casa o comunque sempre nello stesso posto corrisponda a perdere del tempo. Io non riesco ad essere stanziale, ho bisogno di stimoli.
Lestat : Chi o che cosa ti ispira ?
Patrizio : Traggo ispirazione dal mio milieu culturale, dall’ambiente fisico o virtuale con cui mi relaziono nel quotidiano. In generale le arti visive mi influenzano considerevolmente e generano stimoli, suggestioni utili sia al mio lavoro di modello che a quello di musicista. La poesia di Dino Campana, l’opera omnia dei miei compositori preferiti, le incisioni di Albrecht Dürer, le Amalassunte e gli Angeli Ribelli di Osvaldo Licini, ecc. Sono onnivoro. Platone nel Libro III de “La Repubblica” sostiene, a ragione, che chi ha compiuto studi artistici ed è stato educato in campo musicale non solo è più acuto nel cogliere e lodare le cose belle, ma sa nutrirsene detestando quelle brutte.
Lestat : Racconta la storia delle tue ultime foto e quale sarebbe il prossimo shoot perfetto ?
Patrizio : Di recente ho posato per un magazine on line che ha un’interessante linea editoriale. Sono foto molto diverse da quelle che ho fatto in precedenza e sapranno delineare i contorni di un’immagine decisamente nuova. Lo shooting è sempre perfetto quando si lavora a livello professionistico; è il risultato di un lavoro di squadra efficiente per cui la scelta dello staff è determinante. I miei fotografi preferiti sono visionari. Anche la musica è importante perché la track list giusta può essere di grande ispirazione.
Lestat : E la tua esperienza di X-Factor ?
Patrizio : Nell’immediato è stata un’esperienza molto divertente che a me è servita a togliere alcune sovrastrutture che avevo inevitabilmente assunto negli anni del Conservatorio. Col senno di poi (sono trascorsi tre anni dalla mia partecipazione) potrei dire che è curioso aver preso parte ad un programma che è già cult. Ha rappresentato senza dubbio un’occasione ghiotta ed utile ma vorrei poter dire ai tanti ragazzi che ogni hanno vengono rimbalzati durante le fasi dei casting che non si diventa qualcuno per mezzo di X-Factor né per mezzo di nessun altro. Il motivo è che se si è non si ha bisogno di diventare. Oltretutto X-Factor, che a mio parere è il più bel programma musicale che ci sia ad oggi in TV, è caratterizzato da alcuni meccanismi televisivi che sono biechi, poco favorevoli, ed è un format che porta con sé delle imperfezioni. Chi ne fa le spese è sempre e solo l’artista in gara. Anzitutto il pubblico di XF spesso ti dà credito nella misura in cui può continuare a seguirti in televisione dimenticando che la dimensione naturale per un cantante è quella live : l’attività concertistica; in seconda analisi io ho visto tanta buona volontà e nessuna ricerca. Ed è un peccato. Intendiamoci, nessuno ha mai preteso di cantare le poesie eretiche del ‘300 ma che almeno lascino agli artisti la libertà di esprimersi su dei brani, seppur editi (come da regolamento), attraverso un approccio più personale, sperimentale. Non credo sia un’idea troppo avanzata ! Piuttosto fare cover in quel modo lì è roba da tribut-band, da falsari professionisti.
Lestat : Quali sono i tuoi progetti per il futuro ?
Patrizio : E’ imminente l’uscita di un viral-spot di cui sono protagonista nella duplice veste di testimonial del prodotto e di cantante del jingle pubblicitario; le riprese sono state girate a gennaio lungo la costa ligure nei pressi di Ventimiglia, località davvero suggestiva e in quell’occasione, in spiaggia, ho rischiato di fare il mio primo bagno fuori stagione ! He he he ! Tra i progetti e gli impegni futuri c’è senza dubbio la scrittura del mio EP che segue l’uscita del mio primo singolo "Where will you be" che ho presentato di recente a Rai Radio2.
Lestat : Quanto è importante l' amore per te ?
Patrizio : E’ importantissimo. E’ l’essenza dell’esistenza di ciascuno di noi ed in taluni casi della sopravvivenza nei momenti più difficili. Non ho mai creduto alla retorica che vorrebbe l’amore una trappola per illusi. Certamente non si tratta di fare come il Pangloss del "Candido" di Voltaire che anche in mezzo ai terremoti credeva di vivere nel migliore dei mondi ma di cogliere il valore dell’esperienza più importante che possa capitare ad ogni essere umano. Mi permetto di consigliare un bellissimo libro del romanziere francese Stendhal intitolato "Dell’amore".
Lestat : Lettura eccellente ! Ma ecco la mia domanda stupida -cosa indossi per dormire ?
Patrizio : Boxer o slip sia in estate che in inverno.
Lestat : Quanto tempo passi su internet ?
Patrizio : Non saprei quantificare con esattezza. Uso internet ogni giorno sia da iPad che da smartphone, specie se sono in giro. Seguo l’informazione, effettuo ricerche e visualizzo contenuti che amo condividere con miei followers. Ho un profilo Facebook ed un profilo Twitter; li curo personalmente e trovo siano utili per stare in contatto con familiari ed amici dai quali sono lontano, causa forza maggiore.
Lestat : Rispondi alla domanda che ti piacerebbe ti facessero.
Patrizio : Fatico a dare risposta a domande, al perché di scelte e a quasi tutto. Vivo nella musica, che è linguaggio universale. Vorrei fosse la mia musica a rispondere al mio posto. Vorrei dire a chi mi domanda: ascolta la mia musica, scegli quella che preferisci e lei ti spiegherà tutto. E se anche non dovessi essere compreso non mi sentirei svilito. Spererei, piuttosto, che il mio suono portasse sgomento, un piccolo lampo a sconquassare menti addestrate a circoscrivere, classificare e a fare editing.
Lesta : Gracie, Patrizio, e allora in bocca al lupo per il futuro !
Patrizio : Vivo a Milano dove lavoro come modello e cantante ma sono nato e cresciuto in un piccolo paese di origine medievale sulle colline marchigiane, in aperta campagna. Sin da piccolo ho coltivato la passione per la musica e all’età di otto anni ho preso la mia prima lezione di pianoforte. Mi è sempre piaciuto cantare. Più tardi mi sono diplomato in canto lirico al Conservatorio Musicale dopodiché mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Giuridiche. Nel frattempo, spinto dalla volontà di conquistare una mia indipendenza economica rispetto alla mia famiglia, ho praticato i lavori più disparati tra cui il decoratore presso una bottega di restauro di mobili d’antiquariato e la guida turistica nei musei. E’ proprio in quel periodo che mi sono avvicinato per la prima volta al mondo della moda e a quello della TV.
Lestat : Come hai iniziato la tua carriera doppia ?
Patrizio : Fare musica è la mia attività più importante, è nata con me e mi identifica. Ho preso parte a numerose competitions, festival nazionali e serate live ma è solo dopo aver conseguito il diploma al Conservatorio ed aver preso parte alla terza edizione del talent show X-Factor in onda sul secondo canale Rai che ho sentito di dover strutturare il mio progetto artistico. Ho collaborato con il dj-producer Alessio Bertallot con cui mi sono esibito in un Secret Concert ideato da Giovanni Gulino, leader dei Marta Sui Tubi. Per quanto riguarda la moda, la mia carriera ha preso avvio durante il mio primo anno di università, nel momento in cui ho effettuato l’iscrizione presso una nota agenzia di Milano, sollecitato da un’addetta ai lavori che mi aveva notato in una libreria, incuriosita, a suo dire, dalla mia somiglianza con Jared Leto, leader dei 30 Seconds to Mars. Inizialmente ho manifestato non poche perplessità. Ero troppo impegnato con lo studio, con lo sport e con le lezioni in Conservatorio ed oltretutto mi sembrava un mondo alquanto distante dalle mie aspirazioni. In tutta onestà questa storia della moda non mi convinceva affatto. Non ero cresciuto col mito del modello. Mi vestivo sempre sportivo e sempre allo stesso modo, cosa che faccio ancora adesso. Tra l’altro mi arrecava stress l’idea di dover essere sempre in ordine. Poi ho deciso di provare ed ha funzionato. Qui i modelli italiani fanno fatica ad emergere e sono spesso costretti a doversi trasferire altrove. La mia fortuna è stata, per assurdo, quella di “non sembrare italiano”. In molte occasioni i designer di moda e i casting directors si rivolgevano a me in inglese e quando rispondevo in italiano si complimentavano per l’ottima conoscenza della lingua. E’ un ambiente esterofilo, ma questo non riguarda solo l’Italia, ovunque è pressoché lo stesso. Mi si perdoni la glossa ma è proprio il caso di dire: “nemo profeta in patria”, salvo rare eccezioni.
Lestat : Quindi ho avuto una buona idea di chiedere le mie domande in italiano ! Ti piace essere un modello ?
Patrizio : Trovo sia divertente e per molti aspetti formativo. In questi anni ho capito che è il sogno di moltissimi ragazzi, alcuni dei quali sarebbero disposti a tutto pur di salire almeno una volta in passerella. Nel mio caso è accaduto tutto così in fretta ! Ho raggiunto Milano e mi sono ritrovato subito sul mio primo set. Prima di allora non avevo mai sfogliato una rivista di moda né conoscevo i nomi dei designers, ad eccezione di più noti naturalmente. Ho fatto spesso delle gaffes. Ricordo che agli inizi avevo il terrore delle interviste e nei backstage della fashion week evitavo telecamere e microfoni trincerandomi dietro alla lettura di un buon libro che serviva a farmi da scudo; sono certo che questa mia trovata, contestualizzata, venisse colta come un atto di puro situazionismo.
Lestat : Descrivi una tua giornata lavorativa tipo.
Patrizio : Ogni mia giornata è diversa da quella precedente ma di regola mi sveglio di buon’ora e può capitare che io debba correre sul set, in caso contrario e compatibilmente con le condizioni climatiche esco e vado a correre. Nel primo pomeriggio mi dedico allo studio della musica e della tecnica del canto. La voce è a tutti gli effetti uno strumento, senza dubbio il più prezioso e delicato, ed in quanto tale abbisogna di cure e di esercizi quotidiani. Spesso capita che io stia tutto il tempo in studio di registrazione ma non riesco a prescindere dal praticare una delle mie più grandi passioni : lo sport. Frequento ogni giorno la palestra e due volte a settimana la piscina. Se non sono troppo stanco prendo parte a concerti, spettacoli teatrali, proiezioni di film e mi piace moltissimo tirare fino a tardi, specie in quei locali dove c’è fermento artistico. Ho sempre ritenuto che starsene troppo in casa o comunque sempre nello stesso posto corrisponda a perdere del tempo. Io non riesco ad essere stanziale, ho bisogno di stimoli.
Lestat : Chi o che cosa ti ispira ?
Patrizio : Traggo ispirazione dal mio milieu culturale, dall’ambiente fisico o virtuale con cui mi relaziono nel quotidiano. In generale le arti visive mi influenzano considerevolmente e generano stimoli, suggestioni utili sia al mio lavoro di modello che a quello di musicista. La poesia di Dino Campana, l’opera omnia dei miei compositori preferiti, le incisioni di Albrecht Dürer, le Amalassunte e gli Angeli Ribelli di Osvaldo Licini, ecc. Sono onnivoro. Platone nel Libro III de “La Repubblica” sostiene, a ragione, che chi ha compiuto studi artistici ed è stato educato in campo musicale non solo è più acuto nel cogliere e lodare le cose belle, ma sa nutrirsene detestando quelle brutte.
Lestat : Racconta la storia delle tue ultime foto e quale sarebbe il prossimo shoot perfetto ?
Patrizio : Di recente ho posato per un magazine on line che ha un’interessante linea editoriale. Sono foto molto diverse da quelle che ho fatto in precedenza e sapranno delineare i contorni di un’immagine decisamente nuova. Lo shooting è sempre perfetto quando si lavora a livello professionistico; è il risultato di un lavoro di squadra efficiente per cui la scelta dello staff è determinante. I miei fotografi preferiti sono visionari. Anche la musica è importante perché la track list giusta può essere di grande ispirazione.
Lestat : E la tua esperienza di X-Factor ?
Patrizio : Nell’immediato è stata un’esperienza molto divertente che a me è servita a togliere alcune sovrastrutture che avevo inevitabilmente assunto negli anni del Conservatorio. Col senno di poi (sono trascorsi tre anni dalla mia partecipazione) potrei dire che è curioso aver preso parte ad un programma che è già cult. Ha rappresentato senza dubbio un’occasione ghiotta ed utile ma vorrei poter dire ai tanti ragazzi che ogni hanno vengono rimbalzati durante le fasi dei casting che non si diventa qualcuno per mezzo di X-Factor né per mezzo di nessun altro. Il motivo è che se si è non si ha bisogno di diventare. Oltretutto X-Factor, che a mio parere è il più bel programma musicale che ci sia ad oggi in TV, è caratterizzato da alcuni meccanismi televisivi che sono biechi, poco favorevoli, ed è un format che porta con sé delle imperfezioni. Chi ne fa le spese è sempre e solo l’artista in gara. Anzitutto il pubblico di XF spesso ti dà credito nella misura in cui può continuare a seguirti in televisione dimenticando che la dimensione naturale per un cantante è quella live : l’attività concertistica; in seconda analisi io ho visto tanta buona volontà e nessuna ricerca. Ed è un peccato. Intendiamoci, nessuno ha mai preteso di cantare le poesie eretiche del ‘300 ma che almeno lascino agli artisti la libertà di esprimersi su dei brani, seppur editi (come da regolamento), attraverso un approccio più personale, sperimentale. Non credo sia un’idea troppo avanzata ! Piuttosto fare cover in quel modo lì è roba da tribut-band, da falsari professionisti.
Lestat : Quali sono i tuoi progetti per il futuro ?
Patrizio : E’ imminente l’uscita di un viral-spot di cui sono protagonista nella duplice veste di testimonial del prodotto e di cantante del jingle pubblicitario; le riprese sono state girate a gennaio lungo la costa ligure nei pressi di Ventimiglia, località davvero suggestiva e in quell’occasione, in spiaggia, ho rischiato di fare il mio primo bagno fuori stagione ! He he he ! Tra i progetti e gli impegni futuri c’è senza dubbio la scrittura del mio EP che segue l’uscita del mio primo singolo "Where will you be" che ho presentato di recente a Rai Radio2.
Lestat : Quanto è importante l' amore per te ?
Patrizio : E’ importantissimo. E’ l’essenza dell’esistenza di ciascuno di noi ed in taluni casi della sopravvivenza nei momenti più difficili. Non ho mai creduto alla retorica che vorrebbe l’amore una trappola per illusi. Certamente non si tratta di fare come il Pangloss del "Candido" di Voltaire che anche in mezzo ai terremoti credeva di vivere nel migliore dei mondi ma di cogliere il valore dell’esperienza più importante che possa capitare ad ogni essere umano. Mi permetto di consigliare un bellissimo libro del romanziere francese Stendhal intitolato "Dell’amore".
Lestat : Lettura eccellente ! Ma ecco la mia domanda stupida -cosa indossi per dormire ?
Patrizio : Boxer o slip sia in estate che in inverno.
Lestat : Quanto tempo passi su internet ?
Patrizio : Non saprei quantificare con esattezza. Uso internet ogni giorno sia da iPad che da smartphone, specie se sono in giro. Seguo l’informazione, effettuo ricerche e visualizzo contenuti che amo condividere con miei followers. Ho un profilo Facebook ed un profilo Twitter; li curo personalmente e trovo siano utili per stare in contatto con familiari ed amici dai quali sono lontano, causa forza maggiore.
Lestat : Rispondi alla domanda che ti piacerebbe ti facessero.
Patrizio : Fatico a dare risposta a domande, al perché di scelte e a quasi tutto. Vivo nella musica, che è linguaggio universale. Vorrei fosse la mia musica a rispondere al mio posto. Vorrei dire a chi mi domanda: ascolta la mia musica, scegli quella che preferisci e lei ti spiegherà tutto. E se anche non dovessi essere compreso non mi sentirei svilito. Spererei, piuttosto, che il mio suono portasse sgomento, un piccolo lampo a sconquassare menti addestrate a circoscrivere, classificare e a fare editing.
Lesta : Gracie, Patrizio, e allora in bocca al lupo per il futuro !